Barbaresco D.O.C.G
TIPOLOGIA: Vino rosso importante.
DENOMINAZIONE: Denominazione di Origine Controllata e Garantita (D.O.C.G.) dal 1981, già Denominazione di Origine Controllata (D.O.C.) nel 1966. Nella tipologia “Barbaresco” come previsto dal disciplinare di produzione.
VITIGNO: 100% Nebbiolo nella sottovarietà Lampia.
ZONA DI PRODUZIONE: Comune di Barbaresco (Provincia di Cuneo, Piemonte).
STORIA: Proprio come il Barolo, anche questo vino porta il nome di uno dei suoi comuni di produzione, il borgo di Barbaresco. La denominazione deriva chiaramente dal latino “barbarus”, barbaro: è così che i Romani consideravano questa zona, un territorio boscoso e selvaggio, abitato dalle tribù indigene dei Liguri. Negli anni però i Romani disboscarono queste terre e vi introdussero la coltura della vite, che attecchì magnificamente, come nei vicini territori della Langa del Barolo. Le prime tracce di un vino denominato “Barbaresco” cominciano a comparire nel 1800: una svolta fondamentale per questo vino arrivò nel 1894 con Domizio Cavazza, agronomo emiliano di nascita ma langarolo di adozione, che fu il primo preside della gloriosa Scuola Enologica di Alba. Grazie alle competenze in agronomia maturate all’Università di Milano e nei suoi lunghi soggiorni in Francia, egli riuscì a migliorare il vino prodotto in questa zona. Cavazza acquistò diverse proprietà a Barbaresco, tra cui il castello, e vari terreni: è alla sua intraprendenza che si deve la fondazione della Cantina Sociale di Barbaresco, che permetterà ai piccoli viticoltori di liberarsi dalla speculazione dei commercianti e mediatori di uve. Nonostante la straordinaria figura del Dottor Cavazza, la fama del Barbaresco per diversi anni restò oscurata da quella del suo “fratello maggiore”, il Barolo, vuoi per il suo invecchiamento più breve, vuoi perché non aveva avuto la stessa fortuna alla corte sabauda.
Il successo del Barbaresco arrivò infine negli anni sessanta del secolo scorso grazie alla lungimiranza di Gaja, un produttore della zona, che fece di questo vino la bandiera della sua cantina, divenendo proprio grazie al Barbaresco una delle griffe più affermate dell’enologia italiana e internazionale.
VINIFICAZIONE: I nebbioli appena raccolti giungono ancora integri in cantina, dove vengono immediatamente diraspati e pigiati attraverso l’utilizzo di moderni macchinari che permettono di separare i raspi dagli acini e dalla buccia, dove sono contenute le parti più nobili ed aromatiche del grappolo. La fermentazione avviene a temperatura controllata, intorno ai 23° – 25° C, per una durata di 15 – 18 giorni, con rimontaggi periodici durante la giornata, per permettere al mosto di appropriarsi gradualmente del materiale colorante e dei vari oligoelementi. Si procede quindi alla macerazione, sempre a temperatura controllata, in serbatoi d’acciaio per circa 20 – 25 giorni. Segue la fermentazione malolattica, sempre in acciaio: l’acido malico presente nel vino si trasforma in acido lattico, meno aspro al palato, donando al vino un gusto più morbido ed equilibrato.
AFFINAMENTO: Una volta terminata la fermentazione malolattica, per esaltare le varie componenti e permettere che si amalgamino completamente, donando al vino grande struttura, espressione e resistenza al tempo, il Barbaresco viene affinato per metà in botti di medie dimensioni e per metà in barrique da 225 l. Si tratta di botti prodotte in Francia con pregiatissimo legname della foresta di Alliers. A seconda dell’annata, l’invecchiamento in legno dura dai 9 ai 24 mesi. Settimanalmente si procede alla colmatura e al controllo tramite degustazioni e analisi, per controllare l’evolversi della maturazione del vino. L’imbottigliamento avviene dopo una leggera filtrazione, al fine di allontanare eventuali sedimenti createsi nell’invecchiamento. Infine, il Barbaresco conclude il suo periodo di affinamento in bottiglia in posizione orizzontale. Questo vino, infatti, non può essere messo in commercio prima che siano passati circa 3 anni dalla vendemmia.
CARATTERISTICHE ORGANOLETTICHE: Presenta un colore rosso rubino intenso con riflessi granati. Il profumo è caratteristico, gradevole ed intenso, con netti sentori di frutta rossa matura, quali lampone, fragola e ciliegia, seguiti da note selvatiche di sottobosco e aroma di viola, rosa canina e spezie. Il gusto è caldo, avvolgente ed elegante. La struttura tannica si presenta morbida con una buona lunghezza e persistenza.
VITA MEDIA DEL VINO: Vino di grande longevità. Nulla vieta di consumarlo non appena messo in commercio, ma si esprime al meglio una volta trascorsi i primi 5 – 10 anni di vita. A seconda delle annate, questo vino può essere apprezzabile per due decenni, in ogni caso si consiglia di non superare i 25 anni, salvo annate eccezionali.
ABBINAMENTI GASTRONOMICI: Vino aristocratico che trova ideale abbinamento con i secondi piatti a base di carni rosse di manzo, che siano arrostite, bollite, brasate, stufate o grigliate. Non da meno sono gli abbinamenti con la cacciagione o l’agnello. È anche compagno ideale di tipici primi piatti langaroli quali ravioli ripieni di carne, paste all’uovo, tajarin conditi con gustosi ragù di selvaggina, con funghi porcini, o arricchiti da Tartufo Bianco d’Alba. Si accosta magnificamente ai formaggi a pasta dura di media o lunga stagionatura, meglio se ovini o caprini. Visto il lungo invecchiamento è adatto anche come vino da meditazione.
TEMPERATURA DI SERVIZIO: Va servito a temperatura intorno ai 18°C, aprendo la bottiglia dalle 2 alle 4 ore prima del sevizio per lasciare ossigenare il vino. Nel caso presentasse dei depositi, si consiglia di versarlo in un decanter.
GRADAZIONE ALCOLICA: Il disciplinare di produzione prevede un minimo di 12,5 % vol., ma il Barbaresco dei Sobrero tende a essere più alcolico. Inoltre, a seconda dell’annata si attestano variazioni fra il mezzo grado e un paio di gradi.
CONTENUTO: Bottiglia da 75 cl.