Descrizione
TIPOLOGIA: Vino rosso di corpo.
DENOMINAZIONE: Denominazione di Origine Controllata (D.O.C) dal 1994.
VITIGNO: 100% Nebbiolo.
ZONA DI PRODUZIONE: Comune di Barbaresco (Provincia di Cuneo, Piemonte).
STORIA: Un’antica leggenda tramandata di generazione in generazione nelle famiglie contadine ci narra le origini del vitigno piemontese per eccellenza: in un’abbazia viveva un monaco con il compito di accudire l’orto e una piccola vigna, che serviva per la produzione del vino da usare nelle funzioni religiose. Il monaco era molto preso dalle sue attività agricole, che svolgeva con zelo, anche a costo di trascurare la meditazione e la preghiera. Un bel giorno, uscito dalla sua cella per andare nell’orto, vide la vigna avvolta da una fittissima nebbia e capì che quello era un segno del Signore, che lo ammoniva affinché dedicasse maggior tempo alla vita contemplativa e un po’ meno a quelle viti. Il nostro monaco non se lo fece ripetere due volte, smise di coltivare la terra e si dedicò esclusivamente alle sue orazioni quotidiane, fino al tempo della vendemmia in cui finalmente la nebbia si diradò e si depositò sui grappoli ormai maturi, facendoli brillare come zaffiri.
Questo racconto è forse la spiegazione data da uomini semplici, quali erano i contadini di un tempo, alla tardiva maturazione di quest’uva rispetto alle altre: il nebbiolo è infatti l’ultima bacca ad essere vendemmiata, proprio intorno agli inizi dell’autunno, con la comparsa delle prime nebbie che danno il nome a questo vino. Al di là della tradizione, antichi documenti risalenti al XIII secolo permettono di affermare che a quel tempo il nebbiolo era già ampiamente diffuso in Piemonte, soprattutto nelle Langhe, ma anche sulle colline novaresi, dove ancora oggi si ricavano vini di primaria importanza come il Ghemme e il Gattinara. Ma è soltanto nel XIX secolo, con le sperimentazioni per la creazione del Barolo prima e del Barbaresco poi, che questo vino assume le caratteristiche attuali: da vino dolce diviene un vino secco “alla moda di Bordeaux”. Ultima curiosità: il nome antico dei primi Baroli era proprio Nebbiolo Vecchio.
VINIFICAZIONE: I nebbioli appena raccolti giungono ancora integri in cantina, dove vengono immediatamente diraspati e pigiati attraverso l’utilizzo di moderni macchinari che permettono di separare i raspi dagli acini e dalla buccia, dove sono contenute le parti più nobili ed aromatiche del grappolo. La fermentazione e la macerazione avvengono a temperatura controllata (mai superiore ai 28° C) in vasche d’acciaio per circa 15 giorni con rimontaggi sia all’aria che automatici da eseguirsi almeno due volte al giorno, per permettere al mosto di appropriarsi gradualmente del materiale colorante e dei vari oligoelementi. Segue la fermentazione malolattica, sempre in acciaio: l’acido malico presente nel vino si trasforma in acido lattico, meno aspro al palato, donando al vino un gusto più morbido ed equilibrato.
AFFINAMENTO: Una volta terminata la fermentazione malolattica, per esaltare le varie componenti e permettere che si amalgamino completamente, donando al vino grande struttura, espressione e resistenza al tempo, il Nebbiolo viene affinato all’interno di grandi botti di Rovere di Slavonia (dai 25 hl ai 50 hl). Si tratta di botti tradizionali prodotte in Italia con pregiatissimo legname proveniente dall’omonima regione dei Balcani. L’invecchiamento in legno dura un anno. Settimanalmente si procede alla colmatura e al controllo tramite degustazioni e analisi allo scopo di controllare l’evolversi della maturazione del vino. Imbottigliato senza essere filtrato, in quanto il procedimento potrebbe danneggiarlo, il Nebbiolo conclude il suo affinamento in bottiglia in posizione orizzontale per alcuni mesi prima di essere messo in commercio.
CARATTERISTICHE ORGANOLETTICHE: Presenta un colore rosso rubino più o meno carico con venature granata. Il profumo è molto caratteristico, tenue e delicato, e ricorda sentori di viola. Concludono sfumature di liquirizia che compongono un buon insieme di complessità e freschezza. Risulta di buon corpo al gusto, andando dal secco al gradevolmente dolce. Giustamente tannico, risulta armonico e vellutato. Il finale, di buona presenza e sapidità, risulta equilibrato e piacevole.
VITA MEDIA DEL VINO: Vino di media longevità. Nulla vieta di consumarlo non appena messo in commercio, ma si esprime al meglio una volta trascorsi i primi 5 anni di vita. In ogni caso è apprezzabile fino ai 10 anni.
ABBINAMENTI GASTRONOMICI: Vino di grande struttura, accompagna egregiamente un’ampia gamma di piatti, dagli antipasti ai primi riccamente conditi, come gli agnolotti al ragù di castrato, le fettuccine e tutti i tipi di risotto. Come il suo parente più prossimo, il Barolo, si abbina al meglio con i secondi piatti a base di carne: dal manzo al coniglio, dall’agnello al capretto e al pollame anche nobile, come la faraona e l’anatra, da cucinare arrostiti, grigliati o stufati. Si accosta magnificamente a taglieri di formaggi stagionati e salumi.
TEMPERATURA DI SERVIZIO: Va servito a temperatura intorno ai 18°C.
CONTENUTO: Bottiglia da 75 cl.